Esistono occasioni, nella vita, che devono essere colte, e quella che mi è capitata è una di queste.
Passare un'intera giornata a bordo di quello che è, a ragione, uno dei vanti della nostra Marina è stata un'esperienza straordinaria. Vi ho ritrovato quella stessa unità di corpo, quello stesso spirito che ha spesso fatto scegliere a molti morosiniani la componete sommergibili.
Sfilare sotto il ponte girevole schierato con l'equipaggio, immergersi accompagnati dai delfini, vederli attraverso il periscopio mentre il comando di "immersione" veniva rilanciato tra l'equipaggio mi ha dato un'emozione che è difficile da descrivere ma che voglio condividere con voi.
Mi manderete a cagare, lo so, ma vi assicuro che non è per mera piaggieria se ho accolto l'invito del Dondi a scrivere queste poche righe, è piuttosto per ricordarci tutti quale straordinaria opportunità abbiamo avuto nel vivere sotto l'ala della Marina per quei tre anni.
Parlo per chi, come me, non ha vestito le stellette. Spesso ce ne dimentichiamo ma, vi assicuro, c'è da andarne orgogliosi. Soprattutto quando si ha l'opportunità di comprendere quale straordinaria mole di lavoro viene svolta da queste unità nel loro "silent service". Attività che vanno dalla sorveglianza dei nostri mari a un "dual use" che prevede il monitoraggio di attività illecite osservabili solo in quanto virtualmente invisibili.
E poi, scoprire che siamo un sassolino nella scarpa degli ammiraglioni americani, dà una piacevole sensazione di orgoglio nazionale.
Vi ho tediato abbastanza credo, anzi, ne sono certo, per cui vi lascio con l'augurio che possiate anche voi vivere un'esperienza analoga. E intanto godetevi le foto.
Note della redazione:
- trovate le foto del Busy nella Mizargallery. Per accedervi dovete effettuare l'accesso al sito.
- link alla notizia sul sito della Marina